Lettera ad un amico

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Ciao Mario,

quante volte ci siamo salutati in più di trent’anni. Sempre con grande affetto e stima reciproca. Eppure l’ultima volta non l’abbiamo fatto. Te ne sei andato all’improvviso, lasciandomi un profondo senso di vuoto. Non mi hai dato nemmeno la possibilità di incrociare il tuo sguardo, ancora una volta. Ma ti capisco,  forse non volevi che ti vedessi in condizioni precarie. Ci siamo sempre capiti al volo, noi due. Anche sul piano strettamente personale fin da quando, nel lontano 1984-85 con la mia presidenza, portasti il Monopoli in C1 per la prima volta nella storia. Poi fui costretto a lasciare il calcio, il Monopoli, per la scomparsa prematura di mio fratello Antonio. Purtroppo non ero più nelle condizioni di gestire la società. Ma il mio rapporto con te, caro Mario, non si è mai interrotto fino a mercoledì 21 giugno. Quando sono tornato nel Monopoli calcio da presidente onorario, sette anni fa, ho voluto che fossi ancora al mio fianco. Prima come direttore generale e in seguito da direttore tecnico. Conoscevi il calcio come pochi. Non dimenticherò mai il tuo sorriso, il tuo viso solare, la correttezza morale e umana, il tuo spiccato senso dell’umorismo.
Si dice che vanno via sempre i migliori. Ma nel tuo caso, chi lo dice non sbaglia.

Ciao caro Mario,
il tuo grande e fraterno amico
Cavalier Vito Laruccia