Contro la diffamatoria campagna di alcuni media nazionali
La società del Monopoli calcio respinge ogni accostamento alla violenza
La società del Monopoli, a seguito delle notizie riportate dalla stampa e la sensazionale eco suscitata nei media nazionali, sul dopo partita Francavilla-Monopoli, respinge senza se e senza ma qualsiasi accostamento alla violenza e a presunte intimidazioni, che una parte disinformata della stampa ha voluto ingigantire colpendo inopinatamente una società calcistica e una intera città, che hanno da sempre stigmatizzato ogni forma di inciviltà e di prevaricazione. L’aspetto più scandaloso della vicenda arriva persino dalla Tv di Stato e precisamente dal TG2, che nel corso di un servizio diffuso nel telegiornale del 18-11-2013, senza aver ascoltato i protagonisti della vicenda e i presidenti della società del Monopoli calcio, tira conclusioni davvero suggestive facendo di tutta un erba un fascio e falsando completamente ciò che è realmente accaduto, nel dopo partita, con il rischio di creare mostri televisivi.
E’ evidente che tutti i presidenti del Monopoli che lottano per un calcio pulito, per un modello calcistico in cui la sana competizione sia il leit-motiv di ogni partita, che mirano a coinvolgere famiglie e associazioni, che sono contro ogni forma di violenza, non hanno condiviso il gesto simbolico che è stato compiuto da una parte della tifoseria organizzata, a conclusione della partita e non durante il corso dei 90 minuti, pur rimanendo un atto isolato e non violento.
Passiamo alla cronaca di quanto è avvenuto nel dopopartita.
I calciatori, come consuetudine, al termine dell’incontro hanno raggiunto il settore ospiti per salutare i tifosi del Monopoli. Alcuni tifosi, a seguito della sconfitta, la seconda consecutiva fuori casa, hanno pacificamente chiesto ai calciatori un impegno maggiore nelle partite fuori le mura amiche. Contestualmente gli stessi invitavano il Presidente del Monopoli Mastronardi a raggiungerli in campo. A questo punto chiedevano ai calciatori di sfilarsi le maglie che consegnavano nelle mani del Presidente, per spronarli ad un maggiore impegno durante le trasferte. Tutto documentabile da immagini televisive e fotografiche.
Nessun atto di violenza dunque, ne di contatto fisico, ma un gesto simbolico, animato forse da eccessiva passione, sicuramente da condannare, che però è stato ingigantito e frainteso oltre misura, ma che andava circoscritto.
Purtroppo alcuni media nazionali che amano tanto lo scoop e la spettacolarizzazione della notizia e che amano poco valorizzare la buona notizia, i valori più puri dello sport, hanno macchiato una società e una città il cui tentativo va respinto con forza e con grande dignità.
Desidereremmo che i media nazionali si occupassero anche dei continui messaggi di benvenuto che la società del Monopoli rivolge a tifosi e squadre ospiti prima dell’inizio di ogni match che si disputa in casa presso lo stadio “Vito Simone Veneziani”, o di accoglienza riservata ai dirigenti ospiti che vengono ricevuti dai collaboratori della società e invitati nell’Area Hospitality organizzata per questo scopo, o di quote societarie acquistate da semplici tifosi per far maturare la consapevolezza alla partecipazione attiva e responsabile, o delle numerose iniziative che coinvolgono famiglie, bambini e disabili tutti coinvolti durante le partite casalinghe, o delle numerose iniziative sulla partecipazione e legalità organizzate nelle scuole cittadine. Oppure ricevere i complimenti delle Forze dell’ordine per la correttezza della stessa tifoseria del Monopoli durante le trasferte, così , ad esempio, come è accaduto a Vallo di Lucania, con il Monopoli uscito sconfitto, prima della gara esterna di Francavilla sul Sinni.
Il rischio che si corre in questa vicenda, è che ancora una volta il colpo sensazionale che ha ispirato alcuni organi di stampa di livello nazionale può generare nuovi mostri, invece di raccontare la bella storia che sta invece caratterizzando il percorso virtuoso di una società con venti presidenti, che senza se e senza ma, ripudia ogni forma di violenza e si batte per un calcio pulito.
La società del Monopoli calcio