MONOPOLI – Oggi abbiamo intervistato l’allenatore della nostra Under 15 nazionale, attualmente seconda nel proprio campionato. Mister Valentini è stato gentile nel rispondere alle nostre domande. Ecco l’intera intervista.

Quali sono gli obiettivi della sua squadra per questa stagione?

“Siamo partiti in sordina con un gruppo nuovo, ben 22 degli attuali 26 che compongono la rosa sono con noi per il primo anno e quindi ci aspettavamo un campionato che potesse migliorare la classifica dello scorso anno. Oggi, dopo quattro giornate del girone di ritorno, siamo secondi. Le prossime sfide ci diranno se possiamo puntare ai Playoffs o meno. Resta il fatto che l’obiettivo principale di un allenatore dell’Under 15 sia la crescita dei ragazzi dal punto di vista tecnico e tattico, fisico ed atletico. Vedere dei 14enni che crescono è un motivo d’orgoglio per un allenatore”.

 

Qual è il compito più difficile per un allenatore di una squadra di ragazzini? 

“Il compito più difficoltoso è riuscire a trasmettere loro i veri valori dello sport come lealtà, voglia di superare l’avversario, grinta, accettare le decisioni degli ufficiali di gara. Questi ragazzini credono di essere già calciatori affermati e spesso non sono disposti a fare dei sacrifici. Io devo ammettere che alleno un gruppo di ragazzini meravigliosi da questo punto di vista”.

 

Secondo il suo parere di cosa ha bisogno un settore giovanile in Italia oggi per essere completo e funzionale? 

“I settori giovanili italiani hanno bisogno di investimenti in strutture, tecnici, preparatori atletici professionisti nell’ambito medico, della nutrizione, della psicologia ed anche investimenti in cultura dello sport”.

 

Considerando il recente momento della nazionale italiana che tipo di rinnovamento prevede per il futuro? E cosa serve secondo lei per migliorare? 

“Per migliorare bisogna avere una progettualità a medio-lungo termine partendo dal basso, dalle scuole calcio per arrivare all’elite del calcio italiano. Forse andrebbero riscritte le regole che disciplinano i rapporti tra Leghe, Federazione, Coni ed altri enti simili. Assurdo come nel 2018 esitano ancora società professionistiche che falliscono. Quindi ripartire dal basso, da zero per riscrivere la storia di questo fantastico sport”.